
NARRAZIONE
Narrazione
Il segno
Ritorno al punto di partenza, la danza, l’assillo della mutazione, la congiunzione fatale degli astri e il loro transitare nel segno del destino.
Il prologo
Sgroviglio i capelli d’un bambino, inseguo echi di fossili in prematura apparizione. Dura un istante la perduta visione d’una membrana serica, la muta filigrana d’una palpebra. Il compimento d’un gesto racchiuso nello sguardo.
La caduta
Il movimento è il ritardo dell’attesa, un suo rimando. Un transito costretto in una vena occlusa.
Estesa sera. Estesa sfera di sogno. Estesa....
La partenza
Il bagaglio è tutto in una mano. Filo di ragno che vibra alla sua preda. Mi lascio la bianchezza d’un greto marginale e austero, bellezza maniacale d’un volo di falena, velo di cenere, scissa fra brace ed aria.
La ricerca
Qui il viaggio si fa breve, fugace arcobaleno fra disastri contrari. Scelgo il passaggio più greve, fra i monti aspri, dove il respiro si fa arduo e sottile.
L’eremitaggio
Amo il mortale svanire del giorno, il dischiudersi misterioso dei globi delle stelle, la congiura intermittente delle presenze e l’arida invadenza delle mancanze.
Il passante
Ti cullo. Ti addormento. Le braccia sono sarmento nella bonaccia. Il mio trastullo è questo rumore lievissimo di anime che mi passano il cuore.
La sera
Cogli il fiore. L’attimo infinito che passa e l’appassire. Non morire. Non morire. Cura il rito del risveglio, il distillìo delle ore. Fa’ dei minuti, dei silenzi, dei tuoi vuoti d’amore, la trama della giornata e la mia notte stellata.


