BIO

La scrittura, la poesia, il teatro, lo dico sempre, mi hanno salvato la vita; e intendo la vita fisica ma, soprattutto, la vita spirituale, perché la prima deriva dalla seconda e non viceversa. Negli anni difficili dell’adolescenza e della prima giovinezza ho avuto la grande fortuna di poter recitare in una compagnia teatrale amatoriale, e lì, per la prima volta, gli aspetti Gemellini del mio carattere hanno potuto esprimersi. Poi c’è voluto tempo, anni, momenti di luce, momenti di buio, morti e rinascite, come accade un po’ a tutti. Però non tutti, credo, sentono il bisogno, direi la necessità, di trovare un senso. Non è sufficiente nascere per poter dire di esistere; io ho cercato e rincorso la mia esistenza da sempre. Per me esistere (exsistere: levarsi dalla terra) è qualcosa che riguarda il senso della vita. L’ho cercato ovunque e, come sempre, cercando fuori, si finisce per tornare a se stessi. Ho cercato di trasformare quel ‘male di vivere’ di cui parla Montale; ho provato ad attrezzarmi per esercitare quel ‘Mestiere di vivere’ di cui parla Pavese, ho letto libri su libri in cerca di risposte o, quantomeno, di segnali, tracce da seguire. Sono felice e sufficientemente fiera di ogni passo compiuto, di ogni caduta, più o meno rovinosa; di ogni scoperta più o meno entusiasmante. Sono sempre stata una divoratrice di libri di ogni genere, poesie, romanzi, saggi, qualunque cosa potesse aiutarmi a trovare, tra le parole, tra le righe, quel filo sottile che collega la mia singola vita a quella di tutti gli altri e a qualcosa che ancora cerco e scopro, anche attraverso la mia scrittura. E questa ricerca, oggi che ho quasi 64 anni e alcune risposte mi hanno portata ad altre domande, acquisisce una direzione che mi porta verso la continuità, verso quell’eredità spirituale che ciascuno di noi lascia quand’è il momento. E questa eredità non la lasciamo solo ai nostri figli, per chi ne ha, è il nostro piccolo contributo energetico che contribuisce agli equilibri energetici del pianeta. Almeno, questo è ciò che credo di aver imparato finora e che per me è importante più della mia stessa vita.
E dunque cerco di aver cura di me, di portare ordine e luce nella mia casa interiore, in modo che, se qualcuno avrà l’occasione di incontrarmi, possa trovarmi in un luogo accogliente.